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La Storia di Mandriole
Nei documenti antichi non si trova il nome della località Mandriole. La prima traccia delle Mandriole risale al  XVI secolo. Le use origini sono umili. A quel tempo nel nostro territorio stava arrivando il padre costruttore della bassa Romagna: il fiume Lamone , ricco delle terre alluvionali. Le prime bonifiche del secolo XVII cominciarono a richiamare l’attenzione degli allevatori dei cavalli, che sperimentarono la fertilità del prezioso limo.  Il terreno a pascolo non era abbondante, però era sufficiente perché vi si stabilissero sette famiglie di allevatori di cavalli, tra le quali una comunità di monaci benedettini. Le zone boschive erano ricche di pinete, nelle quali i cavalli venivano allevati allo stato brado e costituivano un’attività assai redditizia, perché era la maggior forza di lavoro disponibile per trasporti, per i cantieri, per l’agricoltura e per gli eserciti.  La serenissima repubblica di Venezia ne aveva incrementato l’allevamento durante i 68 anni della sua “felice” dominazione su Ravenna   (1441-1509). Dalla presenza delle mandrie, secondo lo storico don Dino Molesi, deriverebbe la parola Romagnola  mindariè, che significa concimare i terreni per mezzo del pascolo delle pecore e di altro bestiame.                                                                                                        I toponimi Marcabò e Mandriole ricordano la presenza di bovini al pascolo,  dal  latino  “mandra-ae“, file di bestie; o anche dal greco “mandra“, stalla.  La stalla cominciò lentamente a  popolarsi  di  famiglie  dipendenti   dall’azienda agricola  “ager mandriolarum “ (terre delle mandrie) e più semplicemente alle “ Mandriole “. Queste  prime  indicazioni  appaiono  negli scritti alla fine del 1500.                                                           

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